Donzauker
2011-09-22 09:01:13 UTC
Ho aspettato a scrivere qualcosa perchè ieri sera avevo un vuoto talmente
grande dentro, una tristezza che molti di voi capiranno che non mi
permetteva di pensare a niente, oggi qui sul vecchio e caro Newsgroup ormai
surclassato da tutti social network voglio scrivere le mie due parole.
Ieri sera quando ho letto la notizia ero su Skype e parlavo con dei miei
amici, ho dovuto staccare la conversazione per piangere mentre leggevo le
parole su REMhq, quando sono tornato più tardi a parlare nessuno dei miei
amici credeva che avessi pianto per una band, ma per me i REM non son stati
solo un gruppo, ma una vera e propria parte della mia vita il primo gruppo
che ho scoperto da solo, ascoltando una cassetta a casa di un mio amico, il
primo gruppo di cui compravo ogni cosa originale con i miei soldi, il primo
gruppo per cui sono partito con un treno a farmi 11 ore di viaggio per un
loro concerto e provare una gioia così forte, un gruppo che mi ha permesso
di conoscere altre persone con cui è bastato un secondo dopo le
presentazioni per starci bene come se ci si conoscesse da anni (ti ricordi
Roma eh Day?) e passare tra i momenti più belli della mia vita (la scalinata
a Perugia docet). Se ne va una parte della mia vita e come ho detto ieri in
risposta ad un mio amico, "è come se fossi morto tu".
La loro musica c'è stata sempre nella mia vita sopratutto nei momenti più
importanti, alcune loro canzoni sono state un aiuto e uno stimolo in grado
di darmi una forza che nient'altro poteva darmi, da quando cantavo
ossessivemente Country Feedback e quel "it's crazy what you could have, i
need this" a quando ascoltavo Falls to climb cercando la forza per rialzarmi
nei periodidifficili, ma anche So fast so numb, Stand, It's the end suonate
con il mio gruppo o una At my most beautiful dedicata a chi amavo, oppure
Near wild heaven cantata con un amico facendo i coretti come due idioti.
Ma i R.E.M. anche nell'andarsene mi hanno reso orgoglioso di essere loro
fan, soltanto dei grandi uomini come loro hanno potuto essere così onesti e
coerenti nel capire il momento in cui la loro voglia e la loro passione
stava finendo, senza effetti speciali, megaconcerti, conferenze stampa. Solo
un saluto dal sito al loro pubblico con delle parole davvero belle e
sincere, "l'abilità in una festa è capire il momento di andarsene". E alla
fine meglio così sarebbe stata dura vederli diventare una band macina tour
che proponeva stancamente i loro successi, intrappolati nella loro carriere,
un gruppo di sepolcri imbiancati che facevano piroette sul palco. Non
sarebbe stato bello che avessero smesso di suonare senza dirci niente senza
sciogliere il gruppo come fecero i grandi Pink Floyd. A molti duole di non
aver avuto un ultimo concerto; si la parte più superficiale di me piange, ma
nel profondo mi rallegro perchè ancora una volta hanno dimosatrato come sono
diversi dagli altri.
Diversi nel modo di non essere ruffiani con i media, per cui hanno goduto di
una considerazione molto minore di quanto meritavano, penso ad un gruppo
come gli U2 che ad ogni starnuto di Bono mobilitano troupe di telecamere, i
REM no è per me questa è un altra loro grandezza. Diversi nel loro impegno
sociale in cui capivano la contraddizione di guadagnare barche di soldi e
fare i moralisiti in pubblico, i REM hanno sempre agito in modo sobrio ma
senza mai retrocedere dalle loro idee ma mai mettendosi sul piedistallo per
mettersi in mostra. Diversi perchè solo a fine carriera hanno ceduto nel
fare un best e un live, quando ormai non avevano più le posizioni di forza
per negarlo alla Warner, ma sono sicuro che sta cosa che non gli è mai
piaciuta. Diversi per scelte come non andare in tour all'apice del loro
successo. Questa diversità io l'ho percepita fin dall'inizio quando leggevo
i primi articoli e le prima interviste e mi ci sono sempre rispecchiato.
Capivo che il momento sarebbe giunto, ma sinceramente credevo che un altro
po di anni sarebbero durati, la storia del mancato tour non l'ho mai
considerata indicativa, piuttosto mi faceva pensare il modo un po tirato via
con cui è stato promosso Collapse into now e le interviste di Michael quando
parlava di tutto tranne che di musica mi facevano storcere il naso. Mi
aspettavo una lunga pausa forse per far passare questo momento. Adesso
partirà il gioco di capire chi si era stufato per prima, collegare testi e
titoli delle ultimi canzoni, capire da quando avevano deciso, mi importa
poco se è stato Michael e stufarsi per primo o se la decisione è stata presa
prima di Collapse into now adesso mi importa sapere che non uscirà più un
loro album, non starò con voi a commentare news interviste e singoli mano a
mano che escono, non potrò più vedere un loro concerto insieme a voi e
sopratutto non potrò mettermi seduto sfogliando il libretto del cd ad
ascoltare un loro nuovo album. E questa è senza dubbio la peggiore cosa.
grande dentro, una tristezza che molti di voi capiranno che non mi
permetteva di pensare a niente, oggi qui sul vecchio e caro Newsgroup ormai
surclassato da tutti social network voglio scrivere le mie due parole.
Ieri sera quando ho letto la notizia ero su Skype e parlavo con dei miei
amici, ho dovuto staccare la conversazione per piangere mentre leggevo le
parole su REMhq, quando sono tornato più tardi a parlare nessuno dei miei
amici credeva che avessi pianto per una band, ma per me i REM non son stati
solo un gruppo, ma una vera e propria parte della mia vita il primo gruppo
che ho scoperto da solo, ascoltando una cassetta a casa di un mio amico, il
primo gruppo di cui compravo ogni cosa originale con i miei soldi, il primo
gruppo per cui sono partito con un treno a farmi 11 ore di viaggio per un
loro concerto e provare una gioia così forte, un gruppo che mi ha permesso
di conoscere altre persone con cui è bastato un secondo dopo le
presentazioni per starci bene come se ci si conoscesse da anni (ti ricordi
Roma eh Day?) e passare tra i momenti più belli della mia vita (la scalinata
a Perugia docet). Se ne va una parte della mia vita e come ho detto ieri in
risposta ad un mio amico, "è come se fossi morto tu".
La loro musica c'è stata sempre nella mia vita sopratutto nei momenti più
importanti, alcune loro canzoni sono state un aiuto e uno stimolo in grado
di darmi una forza che nient'altro poteva darmi, da quando cantavo
ossessivemente Country Feedback e quel "it's crazy what you could have, i
need this" a quando ascoltavo Falls to climb cercando la forza per rialzarmi
nei periodidifficili, ma anche So fast so numb, Stand, It's the end suonate
con il mio gruppo o una At my most beautiful dedicata a chi amavo, oppure
Near wild heaven cantata con un amico facendo i coretti come due idioti.
Ma i R.E.M. anche nell'andarsene mi hanno reso orgoglioso di essere loro
fan, soltanto dei grandi uomini come loro hanno potuto essere così onesti e
coerenti nel capire il momento in cui la loro voglia e la loro passione
stava finendo, senza effetti speciali, megaconcerti, conferenze stampa. Solo
un saluto dal sito al loro pubblico con delle parole davvero belle e
sincere, "l'abilità in una festa è capire il momento di andarsene". E alla
fine meglio così sarebbe stata dura vederli diventare una band macina tour
che proponeva stancamente i loro successi, intrappolati nella loro carriere,
un gruppo di sepolcri imbiancati che facevano piroette sul palco. Non
sarebbe stato bello che avessero smesso di suonare senza dirci niente senza
sciogliere il gruppo come fecero i grandi Pink Floyd. A molti duole di non
aver avuto un ultimo concerto; si la parte più superficiale di me piange, ma
nel profondo mi rallegro perchè ancora una volta hanno dimosatrato come sono
diversi dagli altri.
Diversi nel modo di non essere ruffiani con i media, per cui hanno goduto di
una considerazione molto minore di quanto meritavano, penso ad un gruppo
come gli U2 che ad ogni starnuto di Bono mobilitano troupe di telecamere, i
REM no è per me questa è un altra loro grandezza. Diversi nel loro impegno
sociale in cui capivano la contraddizione di guadagnare barche di soldi e
fare i moralisiti in pubblico, i REM hanno sempre agito in modo sobrio ma
senza mai retrocedere dalle loro idee ma mai mettendosi sul piedistallo per
mettersi in mostra. Diversi perchè solo a fine carriera hanno ceduto nel
fare un best e un live, quando ormai non avevano più le posizioni di forza
per negarlo alla Warner, ma sono sicuro che sta cosa che non gli è mai
piaciuta. Diversi per scelte come non andare in tour all'apice del loro
successo. Questa diversità io l'ho percepita fin dall'inizio quando leggevo
i primi articoli e le prima interviste e mi ci sono sempre rispecchiato.
Capivo che il momento sarebbe giunto, ma sinceramente credevo che un altro
po di anni sarebbero durati, la storia del mancato tour non l'ho mai
considerata indicativa, piuttosto mi faceva pensare il modo un po tirato via
con cui è stato promosso Collapse into now e le interviste di Michael quando
parlava di tutto tranne che di musica mi facevano storcere il naso. Mi
aspettavo una lunga pausa forse per far passare questo momento. Adesso
partirà il gioco di capire chi si era stufato per prima, collegare testi e
titoli delle ultimi canzoni, capire da quando avevano deciso, mi importa
poco se è stato Michael e stufarsi per primo o se la decisione è stata presa
prima di Collapse into now adesso mi importa sapere che non uscirà più un
loro album, non starò con voi a commentare news interviste e singoli mano a
mano che escono, non potrò più vedere un loro concerto insieme a voi e
sopratutto non potrò mettermi seduto sfogliando il libretto del cd ad
ascoltare un loro nuovo album. E questa è senza dubbio la peggiore cosa.